Il novecento: la crisi agraria e la nuova industrializzazione

Fabbriche 900Al collasso di un’attività così importante si aggiungeva la grave crisi agraria di fine secolo, che avrebbe segnato una battuta d’arresto per un’agricoltura che incominciava faticosamente a modernizzarsi. In questi stessi anni, tuttavia, si ponevano le basi di un nuovo modello di industrializzazione, proposto sin dai primi del Novecento dalla FIAT. Già a partire dalla fine del 1800, a controbilanciare almeno in parte gli effetti della crisi, nel territorio di Grugliasco compare un nuovo genere di insediamenti produttivi, diversamente localizzati non essendovi più il vincolo della vicinanza ai corsi d’acqua. I nuovi impianti sorgono quasi tutti nella zona nord-ovest del territorio comunale, verso Rivoli e Collegno, in prossimità dell’abitato o appena entro i suoi limiti. Compaiono così nel 1871 una fabbrica di lime, sulla strada vicinale tra la cappella di S. Giacomo e la regione di S. Maria; nel 1880 uno jutificio presso la borgata Leumann; nel 1903 la Manifattura Piemontese Spazzole; nel 1908 la Società Italiana per l’Amianto. Si tratta ormai di vere e proprie fabbriche, anche se di dimensioni medie, e la loro diversificazione settoriale fra tessile, meccanica e chimica è caratteristica di questo periodo e dell’area torinese. Proprio l’area di Grugliasco e Collegno costituisce nel primo decennio del Novecento uno dei 5 poli piemontesi (con Pinerolo, Ivrea, Alessandria e Novara) della seconda fase di industrializzazione. Le nuove fabbriche, prima fra tutte lo Jutificio, assorbono la manodopera espulsa dalla manifattura della seta. L’abitato comincia ad espandersi proprio nell’area nord-ovest di insediamento delle fabbriche, come pure nella zona del Gerbido. La popolazione ricomincia a crescere, raggiungendo nel 1911 le 3400 unità circa. Si entra così in una fase di grandi trasformazioni, indotte dal coinvolgimento di Grugliasco e di tutta la cintura industriale nel processo di espansione edilizia e produttiva (grande industria automobilistica) dell’agglomerato torinese.

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