La manifattura della seta: nascita, espan-
sione e decadenza

Filatoio setaParallelamente ai cambiamenti intervenuti nell’assetto della proprietà agraria e nello stesso paesaggio rurale, avrebbe iniziato la sua curva ascendente a partire dal Settecento un’altra attività importante nello sviluppo economico locale, che si sarebbe affiancata a quella agricola: la manifattura serica, che in Grugliasco si era sviluppata (già a partire dalla fine del Seicento) grazie alla sfruttabilità del corso della bealera come fonte di energia motrice, alle eccedenze di manodopera agricola soprattutto femminile, alla coltivazione del gelso. Installati entro l’abitato, e concentrati lungo il ramo superiore della bealera tra l’attuale via Cotta (l’antica Via dei Filatoi) e la strada del Gerbido, i tre filatoi censiti nel 1787 quindici anni dopo sono già diventati 5, a 10 ruote e con 2 filande, ed impiegano circa 500 lavoratori in buona parte stagionali. Tuttavia, come nel caso delle aziende rurali più grandi, delle ville e cascine sparse nel territorio, anche la manifattura serica vede un apporto locale assai limitato a fronte della forte dipendenza da Torino: filande e filatoi sono difatti nelle mani, e nascono grazie ai capitali, di banchieri torinesi quali i Gianolio, i Cotta, i Barbaroux e Tron. La manifattura serica grugliaschese sarebbe entrata in crisi, senza più riprendersi, a partire dall’ultimo ventennio dell’Ottocento, a causa di un’ondata di malattie del gelso e della guerra doganale con la Francia: a fronte dei 4 filatoi e delle 3 filande censiti nel 1859, che occupavano circa un terzo della popolazione, agli inizi del Novecento sopravvive solo una filanda.

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