Il ruolo degli enti Ecclesiastici

Duomo_TorinoLe prime attestazioni documentarie certe riguardanti Grugliasco non sono comunque anteriori alla metà circa dell’XI secolo (1047), quando l’imperatore Enrico III conferma al Capitolo canonicale del Duomo di S. Giovanni di Torino i diritti sui beni posseduti dai canonici sin dalla fondazione del Capitolo, avvenuta due secoli prima: fra tali beni e diritti figurano anche la curtis di Grugliasco, con la chiesa di S.Cassiano e la decima pagata al Capitolo dagli abitanti della villa (villaggio). Ciò significa che possiamo ancora retrodatare l’esistenza dell’azienda agricola dei canonici e del villaggio all’epoca dell’istituzione del Capitolo del Duomo, verso la metà del IX secolo. Il villaggio di Grugliasco, quindi, si era sviluppato nel tempo intorno al nucleo di proprietà dei canonici torinesi, nucleo corrispondente al cuore dell’attuale abitato, accanto alla chiesa di S.Cassiano: un piccolo villaggio rurale, popolato ancora nel Trecento dagli affittuari delle terre del Capitolo e dai proprietari di una rete di piccole e piccolissime proprietà fondiarie, che solo a partire dalla fine del XV secolo si sarebbero diffuse anche in un habitat sparso. Per tutto il Medioevo e ancora per parte dell’età moderna, comunque, preminente fu la presenza fondiaria di enti e soggetti ecclesiastici: oltre al Capitolo del Duomo, il vescovo e poi arcivescovo torinese; S. Solutore, S. Domenico e S. Massimo di Torino, l’abbazia di Rivalta, il monastero di S. Benigno ed altri.

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