I nuovi proprietari, le ville e le cappelle sei-settecentesche

Case padronaliNasce così la rete delle ville e case padronali seicentesche e settecentesche, con i loro giardini e cappelle private, e le annesse cascine, che ancor oggi costellano in direzione di Torino strada Antica di Grugliasco (Il Quaglia, L’Astrua, L’Armano), strada del Gerbido (Il Palazzo, Il Villanis), strada del Portone (Il Maggiordomo, Il Ducco, La Mandina). Chi erano i nuovi proprietari, a cui si deve la costruzione a Grugliasco di ville spesso di gran pregio? Ancora una volta, si tratta di famiglie torinesi esponenti di una nobiltà legata soprattutto alla corte dei principi di Savoia-Carignano o, successivamente, di una più recente nobiltà di funzionariato, o dell’alta borghesia: i San Martino di Agliè, gli Armano di Gros, i Dellala di Beinasco. A pochi chilometri da Torino e dalla sede della Corte sabauda, queste ville rappresentavano le residenze di villeggiatura, e le annesse cascine e terre una fonte di approvvigionamento diretto, per queste famiglie.

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